Il Professor Lapo Cecconi dell’Università degli studi di Firenze, illustra il concetto di Industria 4.0.

L’avvento della macchina a vapore, la scoperta del petrolio, dell’energia elettrica, delle telecomunicazioni – spiega Cecconi – hanno innescato fenomeni trasformativi molto importanti all’interno delle nostre società. Lo stesso discorso, amplificato ancor di più, avviene per la scoperta delle tecnologie digitali connesse in rete. La diffusione di macchine intelligenti interconnesse tra loro, collegate in rete, ha dato vita alla cosiddetta “quarta rivoluzione industriale”, anche detta “industria 4.0”.

L’industria 4.0 si porta con sé tutta una serie di sistemi, pratiche, piattaforme che caratterizzano il mondo aziendale in un’ottica di connessione tra sistemi fisici e sistemi digitali.

Le principali tecnologie che abilitano e che popolano l’industria 4.0 sono innumerevoli; possiamo elencarne alcune:

  • I robot collaborativi per quanto riguarda la meccanica e la manifattura;
  • le stampanti 3D, applicate ormai in tantissimi settori;
  • i dispositivi di realtà aumentata, se si pensa alle e-commerce e all’evoluzione di tutto il sistema delle vendite
  • tutte le pratiche di data science, quindi di sistemi di analisi e di sistematizzazione di dati e di big data.
  • Sono, queste, le principali tecnologie che popolano tutto quello che è il mondo dell’Industria 4.0.

    Ma la quarta rivoluzione industriale non è una rivoluzione solo tecnologica, perché un impianto innovativo di questo genere all’interno di un’azienda, di una realtà produttiva deve portare a fianco tutta una riflessione sul tema delle competenze. Il fatto cioè di poter immaginare sistemi produttivi complessi dove il digitale e il fisico collaborano in un’ottica di innovazione e di ottimizzazione dei processi non può che portare con sé figure professionali nuove, con competenze specifiche, da formare costantemente nel tempo affinché possano da un lato maneggiare le tecnologie e quindi rendere sempre più applicabili i sistemi tecnologici all’interno di una realtà produttiva; dall’altro lato riuscire ad avere la comprensione e la capacità di capire quando e come inserire queste tecnologie all’interno di un sistema produttivo.

    Il tema della formazione unito all’innovazione incrementale, che in questi anni sta correndo sempre più velocemente, potrà portare dei reali benefici alle nostre aziende del territorio italiano in un’ottica di ottimizzazione di servizi e di una forte presenza sul mercato in termini di efficienza.

    Solo in questo modo, quindi, con una duplice impostazione da un lato di adottare sempre nuove strumentazioni tecnologiche, dall’altro di cercare di formare e rendere qualificato il personale, il capitale umano delle aziende, è possibile immaginare uno sviluppo delle aziende italiane e non solo in un’ottica di presenza sul mercato e innovatività costante nel tempo.

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