Il professor Lapo Cecconi dell’Università degli Studi di Firenze introduce il concetto di cittadinanza digitale.

Abbiamo – spiega il Docente – nuovi modelli di partecipazione politica ormai già attuali, già esistenti. Si pensi ad esempio alla firma di un referendum che si può effettuare attraverso la propria identità digitale o lo SPID. Inoltre, la partecipazione politica si sta rivoluzionando soprattutto nei percorsi di partecipazione quei processi di coinvolgimento della cittadinanza su decisioni che le riguardano direttamente, siano essi di stampo locale come decisioni che possono riguardare la propria città o la propria regione, sia per tematiche più ampie come potrebbero essere progetti di rilevanza nazionale. Anche in questo caso il digitale non può che aumentare l’inclusività di questi processi e portare elementi di innovazione utili anche in questa tipologia di procedure.

Durante la pandemia sono stati organizzati moltissimi tavoli partecipativi attraverso piattaforme online, sono stati realizzati siti internet dedicati esclusivamente al confronto, sono stati ideati dei contest di idee e di progetti con dei sistemi di votazione online.

Imparare a usare queste metodologie innovative in sistemi di partecipazione politica ci porta appunto all’obiettivo di aumentare l’inclusività di questi processi. Uno dei limiti della partecipazione politica e dei percorsi partecipativi è proprio dettato dalla mancanza di partecipazione di determinate fasce di popolazione, ovvero partecipano realmente a queste iniziative cittadini molto interessati o portatori di interessi, mentre difficilmente si riesce ad avere la partecipazione ad esempio dei giovani o della parte di popolazione più fragile. In questo caso la tecnologia può venirci in aiuto e può portare appunto una maggiore inclusività e quindi innovatività nel processo stesso.

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