Il Professor Alberto Banfi, Professore ordinario di economia degli intermediari finanziari nell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, presenta il concetto di trasparenza.

Che cosa è la trasparenza? Se ad esempio si prende uno specchio d’acqua, si può vedere tanto più in profondità e in dettaglio quanto più l’acqua è trasparente.

Essere in grado di mostrare “cosa c’è dietro e cosa c’è sotto” è dunque un concetto che si può applicare a tantissimi ambiti:

  • ad esempio allo sport, dove chi compete deve essere in qualche modo “pulito” e quindi essere al di fuori del doping;
  • alla produzione alimentare – quando compriamo un prodotto cerchiamo di capire attraverso l’etichetta quali sono gli ingredienti di quel prodotto e qual è stato il suo processo produttivo;
  • all’ambito della pubblica amministrazione – è importante che i cittadini siano informati in modo chiaro sulle attività e decisioni degli amministratori riguardo ai vari servizi pubblici;
  • all’ambito della ricerca scientifica, che deve avvenire in modo trasparente poiché chiunque deve poter avere accesso ai dati di quella ricerca per poterla così replicare;
  • infine, il concetto di trasparenza è molto caro in ambito economico alle banche e ai loro clienti. Il cliente invoca la trasparenza: la banca deve cioè dare al cliente in modo trasparente tutte le informazioni possibili sul suo conto corrente, sul rapporto di investimento, in modo che il cliente conosca i propri costi e capisca se determinati prodotti bancari sono adatti a lui o meno. Tale rapporto deve essere inoltre biunivoco, cioè la banca deve essere sempre molto trasparente nei confronti del cliente, ma anche il cliente deve essere sempre trasparente nei confronti della banca. Ad esempio, se un cliente si presenta in banca per un mutuo per l’acquisto di una casa, o un’impresa per un finanziamento, deve dare in modo molto trasparente tutte le informazioni che la banca richiede per poter valutare se quel soggetto è meritevole di quel finanziamento.

Il concetto di trasparenza può essere dunque sviluppato in tantissime declinazioni dell’agire umano.

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Young Factor

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